Le memorie di Sherlock Holmes
1894

L'interruzione è dovuta, ancora una volta, alla scarsa affezione di Conan Doyle per Sherlock Holmes. Ancora una volta lo Strand insiste e questa volta Conan Doyle spara una cifra assurda: mille sterline per dodici racconti. Per avere un'idea della cifra, ricordiamo di aver appena letto che Miss Violet Hunter percepiva uno stipendio di 4 sterline al mese per fare la governante a casa del Colonnello Munro:

"I had £4 a month in my last place with Colonel Spence Munro."

"Nel mio ultimo impiego col colonnello Spence Munro guadagnavo quattro sterline al mese."

(p. 266)

prima che i Rucastle gliene offrissero 120 all'anno; neanche fosse stata Mary Poppins; e era un buon stipendio, visto che il compenso medio di una governante era di 40 sterline annue:

"Well, yes, of course the pay is good—too good. That is what makes me uneasy. Why should they give you £120 a year, when they could have their pick for £40? There must be some strong reason behind."

"Eh, sì, certo che la paga è buona, troppo buona. È proprio questo che mi impensierisce. Perché dovrebbero darvi 120 sterline all'anno quando con 40 se la potrebbero cavare? Cosa c'è sotto? Devono avere un buon motivo; molto buono."

(p. 268)

Una governante ha comunque vitto e alloggio pagato, 40 £ le possono bastare; vediamo allora quanto poteva guadagnare il datore di lavoro di Mary Poppins:

"I had been taking three pounds a week at Coxon’s, and I had saved about seventy of them."

"Da Coxon prendevo tre sterline alla settimana, così ne avevo messe da parte una settantina."

(p. 208)

Dunque, con 156 sterline l'anno, in cinque anni il giovane bancario Hall Pycroft, che conosceremo presto in The stock-broker's clerk, era riuscito anche a mettere da parte settanta sterline. In ogni caso, è certo che Conan Doyle dopo si sarà pentito di non aver chiesto di più perché di nuovo lo Strand non batte ciglio e accetta il ricatto. Si riparte dunque a dicembre del 1892 per finire a dicembre 1893 col racconto che avrebbe dovuto sancire la liberazione da Sherlock Holmes, The Final Problem. Nell'edizione del 1894, che li raccoglie, manca però il racconto di gennaio, The Adventure of the Cardboard Box, che sarà poi pubblicato nel 1917 in His last bow.

Silver Blaze, dicembre 1892

Raccontomolto interessante per diversi motivi; lo approfondiremo in 2.5., al quale rimandiamo per ogni altra informazione.

The Yellow Face, febbraio 1893

Siinizia con una breve premessa di Watson che dice di non essersi soffermato sui fallimenti di Holmes e ora vuol fare ammenda raccontando alcuni casi non riusciti. Fra questi cita The Musgrave ritual, che troveremo più avanti:

"Now and again, however, it chanced that even when he erred, the truth was still discovered. I have noted of some half-dozen cases of the kind of which “The Adventure of the Musgrave Ritual” and that which I am about to recount are the two which present the strongest features of interest."

Talvolta, tuttavia, capitava che anche quando sbagliava la verità venisse comunque a galla. Ho annotato una mezza dozzina di questi casi; L'avventura del rituale di Musgrave e quello di cui sto per parlare sono i due che presentano tratti di maggiore interesse.

(p. 295)

La cosa strana è che nel caso del rituale dei Musgrave Holmes non fallisce affatto; forse Conan Doyle aveva già scritto il racconto con un finale diverso e lo ha modificato in seguito; una spia potrebbe essere anche una frase che Holmes pronuncia proprio in Musgrave dialogando con l'amico:

“They are not all successes, Watson,” said he."

"Non tutti sono successi, Watson", disse."

(p. 329)

 Invece in The yellow face, che approfondimento in 2.2., Holmes prende un colossale abbaglio. Anticipiamo solo una delle molte peculiarità di Holmes:

Sherlock Holmes was a man who seldom took exercise for exercise’s sake. Few men were capable of greater muscular effort, and he was undoubtedly one of the finest boxers of his weight that I have ever seen; but he looked upon aimless bodily exertion as a waste of energy, and he seldom bestirred himself save when there was some professional object to be served. Then he was absolutely untiring and indefatigable. That he should have kept himself in training under such circumstances is remarkable, but his diet was usually of the sparest, and his habits were simple to the verge of austerity. Save for the occasional use of cocaine, he had no vices, and he only turned to the drug as a protest against the monotony of existence when cases were scanty and the papers uninteresting.

Sherlock Holmes raramente faceva attività fisica per amore dello sport. Era capace di sforzi muscolari ineguagliabili e senza dubbio era uno dei migliori pugili del suo peso, ma considerava lo sforzo fisico senza scopo un spreco di energia e era difficile che s'impegnasse se non per motivi professionali e allora diventava resistente e instancabile. Perciò era strano che riuscisse a rimanere in forma, ma la sua dieta era solitamente delle più frugali e le sue abitudini erano semplici al limite dell'austerità. Fatta eccezione per l'uso occasionale di cocaina, non aveva vizi e si dedicava alla droga solo per protesta contro la monotonia dell'esistenza quando i casi erano scarsi e i giornali poco interessanti.

(p. 295)

Questo è veramente incredibile; come fa uno che fuma come una locomotiva a vapore, beve e non fa mai esercizio fisico a essere così efficiente? sarà la cocaina?

The Stock-Broker’s Clerk, marzo 1893

Questo è veramente incredibile; come fa uno che fuma come una locomotiva a vapore, beve e non fa mai esercizio fisico a essere così efficiente? sarà la cocaina?

 

Nel già citato The Stock-Broker’s Clerk, marzo 1893, Watson va a trovare Holmes nella vecchia casa di Baker Street, ma i due amici non hanno tempo di scambiare convenevoli perché Mr. Hall Pycroft, l'agente di cambio del titolo, prega Holmes di recarsi al più presto a Birmingham dove gli è accaduta una cosa strana. Dopo essere stato licenziato a seguito del fallimento della banca per la quale lavorava, Pycroft ottiene un lavoro in un prestigioso istituito di credito grazie alle sue buone referenze, senza alcun colloquio e senza che lo vedano di persona; ma la sera stessa in cui arriva la lettera di assunzione riceve la visita di un agente finanziario, Arthur Pinner, che gli offre il triplo dello stipendio promessogli dalla banca per  dirigere la società che guida assieme a suo fratello Henry. Schema già visto, si ricorderà, in Copper Beeches. Inoltre, come all'ingenuo Jabez Wilson di The Red-Headed League, viene affidato un compito assurdo: copiare indirizzi dall'elenco telefonico di Parigi. Rammentiamo che anche nella League c'era di mezzo una banca.

A questo punto, senza essere Sherlock Holmes, qualsiasi lettore medio ha già capito che un complice di Pinner (il fratello, che in realtà è un noto scassinatore di banche), si è sostituito al giovane broker per svaligiare la banca, ma viene scoperto e ucciso. Arthur Pinner, una volta appresa la morte del fratello sul giornale, si impicca, ma Watson lo salva. Holmes chiude con questa considerazione:

"Human nature is a strange mixture, Watson. You see that even a villain and murderer can inspire such affection that his brother turns to suicide when he learns that his neck is forfeited. However, we have no choice as to our action. The doctor and I will remain on guard, Mr. Pycroft, if you will have the kindness to step out for the police."

"La natura umana è una ben strana miscela, Watson. Vedete come perfino un malvagio assassino possa ispirare un affetto tale da indurre suo fratello a suicidarsi quando scopre che ci ha lasciato le penne. Tuttavia, non abbiamo scelta. Il dottore e io rimarremo di guardia; signor Pycroft, se aveste la gentilezza di avvertire la polizia."

(p. 314)

Rimane talmente ben impressionato dal fatto che anche i criminali abbiano un cuore, che gli dispiace quasi mandarlo in galera.

Come abbiamo già notato, non è raro che la simpatia di Holmes vada al criminale e che stigmatizzi la vittima, vuoi come in questo caso perché è un perfetto imbecille, vuoi perché non lo giudica del tutto incolpevole. In fondo in fondo, dietro ai modi freddi e distaccati, che si nasconda l'animo di un anarchico?

The “Gloria Scott”, aprile 1893

Eccoil primissimo caso di Sherlock Holmes, quando ancora frequentava l'università, quindi siamo a metà degli anni '870. Grazie a questa narrazione e ad altro che desumiamo anche dal caso successivo, sappiamo che Holmes ha frequentato per due anni l'università, poi ha deciso di darsi alla carriera di detective consulente e che anche da studente non era gran che socievole:

"He was the only friend I made during the two years I was at college. I was never a very sociable fellow, Watson, always rather fond of moping in my rooms and working out my own little methods of thought, so that I never mixed much with the men of my year. Bar fencing and boxing I had few athletic tastes, and then my line of study was quite distinct from that of the other fellows, so that we had no points of contact at all."

"È stata l'unica amicizia che ho stretto durante i due anni in cui sono stato al college. Non sono mai stato un tipo molto socievole, Watson, ho sempre preferito richiudermi in camera a fantasticare ed elaborare i miei sistemi di pensiero, quindi non ho mai legato particolarmente con nessuno della mia età. A parte la scherma e il pugilato, avevo poco interesse per lo sport e quindi il mio piano di studi era ben distinto da quello degli altri compagni, così non avevamo modo di frequentarci."

(p. 317)

Victor Trevor, il solo amico  del giovane Holmes lo invita in vacanza a Donnithrope. Durante la sua vacanza nel Norfolk, Holmes stupisce Trevor padre con le sue deduzioni attraverso le quali ne ricostruisce gran parte del passato, e sarà proprio l'ammirato vecchio Trevor a suggerirgli di sfruttare le sue qualità per farne un mestiere:

"I don’t know how you manage this, Mr. Holmes, but it seems to me that all the detectives of fact and of fancy would be children in your hands. That’s your line of life, sir, and you may take the word of a man who has seen something of the world.’
“And that recommendation, with the exaggerated estimate of my ability with which he prefaced it, was, if you will believe me, Watson, the very first thing which ever made me feel that a profession might be made out of what had up to that time been the merest hobby."

"Non so come facciate, signor Holmes, ma a mio avviso gli investigatori reali e di fantasia confronto a voi fanno la figura dei bambocci. Questo può diventare il lavoro della vostra vita, date retta a uno che conosce il mondo.'
"E quel suggerimento, introdotto da quei complimenti esagerati sulle mie capacità, è stato, credetemi Watson, ciò che per la prima volta mi ha fatto pensare che avrei potuto trasformare in una professione ciò che per me fino ad allora era stato un semplice hobby."

(p. 318)

Un giorno arriva a casa Trevor un marinaio, Hudson, vecchia conoscenza del padre di Victor, il quale sembra rimanere sconvolto dalla visita e fa di tutto per assecondare i desideri del vecchio conoscente, assumendolo come maggiordomo.           

Holmes torna a Londra, ma poco tempo dopo viene richiamato da Victor, che aveva litigato con Hudson; il marinaio se ne era andato, offeso, il che aveva provocato un grave contraccolpo sul genitore che ora si trovava in fin di vita. I due ragazzi cercano di capire cosa sia successo, ma hanno come unico elemento un messaggio cifrato che Holmes decodifica con la facilità che gli sarà peculiare anche in futuro, quindi trovano una lettera nella quale il vecchio Trevor racconta che in gioventù era stato arrestato per truffa e deportato in Australia su un brigantino di nome Gloria Scott. E qui c'è l'ennesima acronia:

Some particulars of the voyage of the bark Gloria Scott, from her leaving Falmouth on the 8th October, 1855, to her destruction in N. Lat. 15_20’, Watson. Long. 25_14’ on Nov. 6th.

Alcuni particolari del viaggio del brigantino Gloria Scott, dalla sua partenza da Falmouth l'8 ottobre 1855, al suo naufragio a 15°20' latitudine nord, 25°14' longitudine ovest, il 6 novembre.

(p. 321)

Il Gloria Scott salpa nel 1855, Trevor padre va in Australia, cerca l'oro, fa fortuna, ecc. Quindi Victor non dovrebbe nascere prima di - minimo - cinque anni. A prescindere dal fatto che il 6 gennaio 1854 è una data di nascita ipotizzata dagli holmesologi non supportata dal canone, tutti i riferimenti temporali disseminati nel corpus holmesiano confermerebbero che il grande detective sia nato comunque a metà degli anni '850. Come poteva Victor essergli compagno di università?

Torniamo sulla nave. I prigionieri riescono a ribellarsi sotto la guida di un certo Jack Prendergast, che Lombroso avrebbe definito un "criminale di genio", una volta preso il controllo della nave, Pendergast vuol uccidere tutti i superstiti della ciurma, perché:

Our only chance of safety lay in making a clean job of it, said he, and he would not leave a tongue with power to wag in a witness-box.

La nostra unica possibilità di salvezza consisteva nel fare piazza pulita, diceva, e non lasciare scodinzolare una lingua sul banco dei testimoni.

(p. 324)

Trevor e altri compagni si oppongono, perciò vengono abbandonati su una scialuppa. Poco dopo un'esplosione nella santabarbara della nave la fa colare a picco. Trevor e compagni riescono a mettere in salvo un solo naufrago, Hudson appunto. Anni dopo, temendo che potesse rivelare il suo passato, Trevor ne era stato succube e, una volta saputo che Hudson lo aveva tradito, era morto terrorizzato (inutile dire che se avesse dato retta a "Cassandra" Pendergast sarebbe stato ancora vivo e vegeto). Mutatis mutandis una storia analoga a Boscombe Valley.

The Musgrave Ritual, maggio 1893

Nell'incipit Watson censura l'estremo disordine nel quale vive Holmes:

An anomaly which often struck me in the character of my friend Sherlock Holmes was that, although in his methods of thought he was the neatest and most methodical of mankind, and although also he affected a certain quiet primness of dress, he was none the less in his personal habits one of the most untidy men that ever drove a fellow-lodger to distraction. Not that I am in the least conventional in that respect myself. The rough-and-tumble work in Afghanistan, coming on the top of a natural Bohemianism of disposition, has made me rather more lax than befits a medical man. But with me there is a limit, and when I find a man who keeps his cigars in the coal-scuttle, his tobacco in the toe end of a Persian slipper, and his unanswered correspondence transfixed by a jack-knife into the very centre of his wooden mantelpiece, then I begin to give myself virtuous airs. I have always held, too, that pistol practice should be distinctly an open-air pastime; and when Holmes, in one of his queer humors, would sit in an arm-chair with his hairtrigger and a hundred Boxer cartridges, and proceed to adorn the opposite wall with a patriotic V.R. done in bullet-pocks, I felt strongly that neither the atmosphere nor the appearance of our room was improved by it.

Una anomalia che spesso mi colpiva nel carattere del mio amico Sherlock Holmes era che, sebbene nel suo sistema di pensiero fosse l'essere il più ordinato e metodico del genere umano e possedesse anche una sobria semplicità nell'abbigliamento, era però talmente disordinato da fare impazzire un compagno di stanza. Non che in questo io sia particolarmente attento. La dura esperienza dell’Afghanistan sommata a un temperamento da bohemien mi ha reso un po' più lassista di quanto si addica a un medico, ma io un limite ce l’ho, e quando uno tiene i sigari nel secchio del carbone, il tabacco in una pantofola persiana e la corrispondenza inevasa trafitta da un coltello a serramanico al centro della mensola di legno del caminetto, allora comincio a darmi arie di virtuoso. Inoltre ho sempre ritenuto che il tiro con la pistola debba essere un passatempo da praticare esclusivamente all'aperto, e quando Holmes, in uno dei suoi umori strambi, si sedeva sulla poltrona con la pistola dal grilletto sensibilissimo e un centinaio di cartucce Boxer e adornava la parete opposta con un patriottico V.R. fatto coi proiettili, beh, credo proprio che né l'atmosfera né l'aspetto della nostra stanza ne traessero giovamento.

(p. 329)

Tuttavia tiene una capace cassetta nella quale sono archiviati tutti i sui casi:

He could not deny the justice of my request, so with a rather rueful face he went off to his bedroom, from which he returned presently pulling a large tin box behind him. This he placed in the middle of the floor and, squatting down upon a stool in front of it, he threw back the lid. I could see that it was already a third full of bundles of paper tied up with red tape into separate packages.
“There are cases enough here, Watson,” said he, looking at me with mischievous eyes. “I think that if you knew all that I had in this box you would ask me to pull some out instead of putting others in."

Non poteva negare la ragionevolezza della mia richiesta così, con viso mesto, se ne andò nella sua camera dalla quale tornò tirandosi dietro un grande baule di metallo. Lo mise al centro della stanza e accovacciandosi su uno sgabello lo aprì. Vidi che era già pieno per un terzo di fasci di carta legati con un nastro rosso in pacchi separati.

"Ci sono parecchi casi qua dentro, Watson", disse, guardandomi subdolamente. "Penso che se sapeste cosa c'è in questo baule mi chiedereste di tirar fuori qualcosa invece di metterci dentro dell’altro."

(ib.)

e se ne serve per eludere la sua promessa, infatti l'ingenuo Watson chiede di conoscere alcuni dei casi vecchi e:

“And leave the litter as it is?” he cried, mischievously. “Your tidiness won’t bear much strain after all, Watson. But I should be glad that you should add this case to your annals … A collection of my trifling achievements would certainly be incomplete which contained no account of this very singular business."

"E lasciare la stanza così com'è?" esclamò malignamente. "Dopo tutto la vostra pulizia può attendere, Watson. Sarei lieto che aggiungeste questo caso alle vostre cronache incomplete ... Una raccolta dei miei insignificanti successi sarebbe certamente mutila se non contenesse alcun cenno a questo fatto così insolito."

(ib.)

È proprio grazie a questa scatola che noi conosciamo il suo terzo caso in assoluto.

Il caso avviene quattro anni dopo che Holmes ha abbandonato l'università:

"For four years I had seen nothing of him until one morning he walked into my room in Montague Street."

"Erano quattro anni che non lo vedevo quando una mattina entrò nella mia stanza in Montague Street."

(p. 330)

Così era la vita del giovane Holmes, allora:

"When I first came up to London I had rooms in Montague Street, just round the corner from the British Museum, and there I waited, filling in my too abundant leisure time by studying all those branches of science which might make me more efficient. Now and again cases came in my way, principally through the introduction of old fellowstudents, for during my last years at the University there was a good deal of talk there about myself and my methods. The third of these cases was that of the Musgrave Ritual."

"Quando arrivai la prima volta a Londra abitavo in Montague Street, proprio dietro l'angolo del British Museum e lì attendevo, riempiendo il mio smisurato tempo libero studiando tutte quelle branche della scienza che mi avrebbero potuto rendere più efficiente. Di tanto in tanto mi arrivavano alcuni casi procurati soprattutto dai vecchi compagni di studi poiché durante i miei ultimi tempi all'università si parlava molto di me e dei miei metodi. Il terzo di questi casi fu quello del Rituale dei Musgrave"

(ib.)

A chiedergli aiuto è Reginald Musgrave, suo ex compagno di università. Dopo la morte del padre, Reginald eredita la magione avita dei Musgrave. Il giovane aveva licenziato il maggiordomo Brunton perché lo aveva sorpreso a leggere un documento del XVII secolo, segreto di famiglia, Il Rituale dei Musgrave, di fatto un'incomprensibile filastrocca. Brunton aveva pregato Reginald di rimandare il licenziamento di una settimana, ma dopo pochi giorni sparisce assieme a una cameriera che era stata sua amante. Reginald aveva dragato il lago vicino per cercare i corpi, ma aveva ripescato solo un sacchetto pieno di pezzi di metallo sudici. Holmes capisce che il Rituale dà istruzioni per trovare qualcosa e che, probabilmente, Brunton era riuscito a risolvere l'enigma. Anche Holmes riesce a decifrare il rituale che in pratica è una mappa per ritrovare qualcosa di molto importante; la ricerca parte dove cade l'ombra di due alberi secolari[1]. Holmes trova dunque il nascondiglio del "tesoro" e ci entra avendo cura di chiamare anche la polizia. Nel nascondiglio sotterraneo trovano Brunton morto; probabilmente il maggiordomo aveva chiesto aiuto alla ex amante che però l'aveva abbandonato una volta che la botola si era richiusa, forse incidentalmente. Dopo aver analizzato i pezzi di metallo trovati nel fiume, Holmes capisce che fanno parte della corona di Carlo I, decapitato durante l'effimero periodo repubblicano di Cromwell, e che il rituale era una guida per recuperarla.

 

 

The Reigate Squires, giugno 1893

Siamo nella primavera del 1987; mentre Sherlock Holmes è in Francia per risolvere un caso, si ammala. Watson lo va a prendere e gli prescrive una bella vacanza in campagna:

"Three days later we were back in Baker Street together; but it was evident that my friend would be much the better for a change, and the thought of a week of spring time in the country was full of attractions to me also. My old friend, Colonel Hayter, who had come under my professional care in Afghanistan, had now taken a house near Reigate in Surrey, and had frequently asked me to come down to him upon a visit."

"Tre giorni dopo eravamo di nuovo assieme a Baker Street; ma era evidente che al mio amico sarebbe giovato un cambiamento d'aria, e l'idea di una settimana di primavera in campagna attraeva anche me. Un mio vecchio amico, il colonnello Hayter, che era stato affidato alle mie cure professionali in Afganistan, aveva una casa vicino a Reigate nel Surrey e mi aveva spesso invitato ad andare da lui a trovarlo."

(p. 338)

Ma Holmes porta male, se lo dice da solo:

"I am afraid, my dear Colonel, that you must regret the hour that you took in such a stormy petrel[2] as I am."

"Temo, mio ​​caro colonnello, che dobbiate rimpiangere l'ora in cui avete preso in casa un uccello del malaugurio come me."

(p. 347)

e quindi viene coinvolto in un caso di omicidio, quello di William Kirwan, cocchiere della famiglia Cunningham, vicini del colonnello che li ospita. Poco prima c'era stato uno strano tentativo di furto in casa del vecchio Acton, altro vicino, col quale i Cunnigham avevano un contenzioso. Durante l'indagine abbiamo l'occasione di saggiare le qualità di grafologo di Holmes delle quali parleremo più diffusamente in 2.6. Infine Holmes scopre che gli assassini sono i due Cunningham che avevano tentato di rubare un documento che favoriva Acton nel contenzioso, Kirwan li aveva seguiti e aveva cominciato a ricattarli, ma mal gliene era incorso.

The Crooked Man, luglio 1893

The Crooked Man si svolge a Aldershot dove Holmes è chiamato a indagare sulla morte del comandante James Barclay, avvenuta nel soggiorno di casa dopo che tutti i domestici avevano udito una furiosa lite con la moglie, trovata svenuta accanto a lui, Nancy Devon, che tutti gli indizi sembrano accusare. A far luce sul delitto sarà un'amica della donna: il giorno della morte di Barclay, Nancy aveva incontrato un ex militare, Henry Wood, suo vecchio spasimante che tutti credevano morto da tempo. Holmes trova Wood, il quale gli racconta di essere stato tradito da Barclay quando erano entrambi militari in India; con un inganno lo aveva consegnato in mano nemica per poter sposare Nancy e lei, dopo aver scoperto la verità, aveva affrontato il marito; durante la lite era sopraggiunto Wood e Barclay, colto alla sprovvista, era morto di un colpo apoplettico.

Oltre a essere, come ormai sappiamo, un esperto di letteratura, in questo caso Holmes si rivela anche un buon conoscitore della Bibbia:

"Yes; David strayed a little occasionally, you know, and on one occasion in the same direction as Sergeant James Barclay. You remember the small affair of Uriah and Bathsheba? My biblical knowledge is a trifle rusty, I fear, but you will find the story in the first or second of Samuel."

"Sì; David si smarriva, di tanto in tanto,  e in un'occasione fece la stessa cosa del sergente James Barclay. Ricordate la storiella di Uria e Betsabea? I miei ricordi biblici sono un po' arrugginiti, temo, ma troverete la storia nel primo o nel secondo libro di Samuele."

(p. 360)

The Resident Patient, agosto 1893

Racconto bizzarro. Intanto nelle traduzioni italiane è stato inserito un brano del tutto incongruo nel quale Holmes disquisisce su August Dupin che manca nella nostra versione inglese. Dal momento che la Newton Compton, nonostante la passione e la volontà, non dispone certo di un buon revisore editoriale, siamo stati subito inclini a puntare il dito contro le simpatiche edizioni romane. Ma meglio della Newton Compton fa il buon Watson:

It had been a close, rainy day in October. Our blinds were half-drawn, and Holmes lay curled upon the sofa, reading and re-reading a letter which he had received by the morning post. For myself, my term of service in India had trained me to stand heat better than cold, and a thermometer of 90 was no hardship. But the paper was uninteresting. Parliament had risen. Everybody was out of town, and I yearned for the glades of the New Forest or the shingle of Southsea.

"Era una piovosa giornata di ottobre. Tenevamo le imposte abbassate e Holmes stava rannicchiato sul divano, leggendo e rileggendo una lettera che aveva ricevuto con la posta del mattino. Dal canto mio, il mio servizio in India mi aveva abituato a sopportare meglio il caldo del freddo, e una temperatura di più di trenta gradi non mi dava fastidio. Ma sul giornale non c'era nulla di interessante. Il Parlamento era in ferie. Tutti erano fuori città e io desideravo ardentemente le radure della New Forest o le spiagge del Southsea."

(p. 363)

Ma fa così caldo a Londra in ottobre? e aspettano tutti l'autunno per andare in ferie?

Ma ormai abbiamo letto abbastanza per aver assimilato la tecnica del Maestro; abbiamo tolto l'impossibile lasciando l'improbabile e abbiamo risolto il caso che chiameremo Il mistero del racconto scomparso.

Si ricorderà che il racconto di gennaio 1893 non è stato raccolto in questa edizione; sarà recuperato ben ventiquattro anni dopo. Ma, da bravi discepoli, escludiamo che si possa sparire nel nulla, qualche traccia deve rimanere, quindi abbiamo fatto un salto di ventiquattro anni e ci siamo andati a leggere quello che per noi ora è il secondo racconto di His last bow e ecco il brano scomparso su Dupin:

Finding that Holmes was too absorbed for conversation I had tossed side the barren paper, and leaning back in my chair I fell into a brown study. Suddenly my companion’s voice broke in upon my thoughts:
“You are right, Watson,” said he. “It does seem a most preposterous way of settling a dispute.”
“Most preposterous!” I exclaimed, and then suddenly realizing how he had echoed the inmost thought of my soul, I sat up in my chair and stared at him in blank amazement.
“What is this, Holmes?” I cried. “This is beyond anything which I could have imagined.”
He laughed heartily at my perplexity.
“You remember,” said he, “that some little time ago when I read you the passage in one of Poe’s  sketches in which a close reasoner follows the unspoken thoughts of his companion, you were inclined to treat the matter as a mere tour-de-force of the author. On my remarking that I was constantly in the habit of doing the same thing you expressed incredulity.”

Vedendo che Holmes era troppo assorto per una avviare una conversazione, buttai l'inutile giornale e, appoggiandomi allo schienale, mi persi in cupe meditazioni. D'un tratto la voce del mio compagno irruppe nei miei pensieri:
"Avete ragione, Watson," disse. "È un modo veramente assurdo di risolvere una controversia."
"Davvero assurdo!" Risposi. Poi all'improvviso, rendendomi conto di come avesse fatto eco al mio pensiero più intimo, mi alzai dalla sedia e lo fissai smarrito.
"Come è possibile, Holmes?" Esclamai. "Questo va oltre ogni immaginazione."
Rise di cuore della mia reazione.
"Ricordate", disse, "che qualche tempo fa, quando vi lessi uno dei racconti di Poe nel quale un rigoroso ragionatore segue i pensieri reconditi del suo compagno, eravate incline a liquidare la questione come una semplice trovata dell'autore. Quando ho detto che ero abituato a fare altrettanto avete espresso la vostra incredulità."

(p. 759)

e tutto quel che segue. Subito prima c'è anche il brano che ci aveva resi perplessi anche nell'originale The resident patient:

It was a blazing hot day in August. Baker Street was like an oven, and the glare of the sunlight upon the yellow brickwork of the house across the road was painful to the eye. It was hard to believe that these were the same walls which loomed so gloomily through the fogs of winter. Our blinds were half-drawn, and Holmes lay curled upon the sofa ... 

Era una torrida giornata di agosto. Baker Street sembrava un forno e il bagliore della luce del sole sui mattoni gialli della casa di fronte faceva male agli occhi. Era difficile credere che fossero gli stessi muri che si profilavano cupamente fra le nebbie invernali. Tenevamo le imposte abbassate e Holmes se ne stava rannicchiato sul divano ...

(ib.)

Seguono esattamente le stesse parole ma, molto più ragionevolmente, siamo in agosto non in ottobre, quindi il passo è del tutto plausibile. Rimaniamo comunque sorpresi dalla straordinaria adattabilità di Watson: considerato che viene mandato in India appena scoppia il secondo conflitto anglo afgano (3 settembre 1879) e viene congedato qualche mese dopo essere stato ferito nella battaglia di Maywand (27 luglio 1880), quindi al massimo agli inizi del 1891, questo veterano delle colonie è riuscito ad assuefarsi al torrido clima indiano in poco più di un anno.

Abbiamo dunque trovato una traccia del racconto scomparso che, rifiutato dall'editore inglese, fu incluso nell'edizione americana di The memoirs of S.H. per poi venire espunto anche da lì a causa dell'argomento scabroso. A Conan Doyle però piaceva il brano nel quale Holmes gioca all'Auguste Dupin, per cui lo incluse in The resident patient, quindi la traduzione italiana si riferisce alla prima edizione americana. Lo stesso brano fu poi tolto quando il racconto fu recuperato e incluso in His last bow. Probabilmente Conan Doyle non voleva perdere neppure il brano sull'afa che lo precedeva e ha fatto un copia-incolla ante litteram, dimenticandosi di aver appena affermato che la storia si svolgeva in un giorno piovoso di ottobre; purtroppo quello si sono dimenticati di toglierlo. L'appunto al revisore editoriale della Newton Compton rimane, ma è in buona compagnia.

A questo punto si impone di conoscere qual fosse il vero incipit di The Resident Patient, che ho potuto leggere grazie alla cortesia del mio amico Gabriele Mazzoni, membro dell'associazione "Uno studio in Holmes", che possiede la copia dell'originale dello Strand dell'agosto 1893 e che deserve my warmest thank, come direbbe il buon Watson. Attenzione, dunque, ecco l'incipit originale:

I cannot be sure of the exact date, for some of my memoranda upon the matter have been mislaid, but it must have been towards the end of the first year during which Holmes and I shared chambers in Baker Street. It was boisterous October weather, and we had both remained indoors all day, I because I feared with my shaken health to face the keen autumn wind, while he was deep in some of those abstruse chemical investigations which absorbed him utterly as investigations which absorbed him utterly as long as he was engaged upon them. Towards evening, however, the breaking of a test-tube brought his research to a premature ending, and he sprang up from his chair with an exclamation of impatience and clouded brow.
"A day's work ruined, Watson," said he, striding across to the window. "Ha! the stars are out and the wind has fallen. What do you say to a ramble through London?"

Non sono certo della data esatta, poiché ho smarrito alcuni appunti di allora, ma deve essere stato verso la fine del mio primo anno di convivenza con Sherlock Holmes in Baker Street. Era una brutta giornata di ottobre ed entrambi eravamo rimasti in casa tutto il giorno; io perché con la mia salute ancora malferma temevo il vento pungente dell'autunno, mentre Holmes era rimasto immerso nei suoi astrusi esperimenti chimici che lo assorbivano almeno quanto le sue indagini. Verso sera però la sua analisi fu interrotta prematuramente dalla rottura di una provetta. Si alzò dalla sedia con un'imprecazione, tutto stizzito.


"Una giornata di lavoro buttata via, Watson," disse, avvicinandosi alla finestra. "Ah! Il vento è calato e sono uscite le stelle. Che ne direste di una passeggiata per Londra?"

Alla  fine della nostra piccola indagine crediamo sia opportuno soffermarci per trarre alcune conclusioni. In cento e passa anni nessuno ha mai sollevato questo problema. Perché?  Perché case editrici prestigiose e con mezzi incredibilmente superiori ai nostri non si sono mai prese la briga di fare una cosa tanto ovvia come ripristinare gli originali e sistemare un'incongruenza così grossolana? La prima risposta che viene in mente è perché Conan Doyle non è Dickens. Siccome la letteratura d'evasione è letteratura di serie B, allora, chi se ne importa?

Dal momento che Sherlock Holmes è più vitale che mai, mentre i classici giacciono polverosi nelle biblioteche potremmo citare la satira di Orazio, come fa Watson alla fine dello Study in scarlet: "Populus me sibilat, at mihi plaudo Ipse domi simul ac nummos contemplar in arca." invece non siamo affatto soddisfatti. Non è bello che i classici stiano solo a prendere la polvere, ma neppure che la cultura ufficiale snobbi a questo modo la letteratura di evasione: Sherlock Holmes, Dracula e compagnia hanno forgiato l'immaginario del XX secolo e oltre; non è logico fingere che non esistano, e non è un male solo italiano; neppure le versioni inglesi e nordamericane si sono mai prese il disturbo di ripristinare i testi così come erano.

Tornando a noi; tutto inizia col dottor Percy Trevelyan, che si reca da Holmes per sottoporgli il caso del suo mecenate, paziente e padrone di casa, il signor Blessington, timoroso di poter essere derubato. Holmes accompagna a casa il dottore ma, capendo che Blessington gli sta mentendo, si rifiuta di aiutarlo. Il giorno seguente Blessington viene trovato impiccato in camera sua. Nonostante sembri un suicidio, Holmes dimostra che si tratta di un omicidio; gli assassini sono due uomini che si erano finti pazienti del dottor Trevelyan, ma in realtà erano membri di una banda di criminali della quale faceva parte lo stesso Blessington che, diventato delatore, li aveva fatti arrestare. La sua impiccagione era stata un modo di fare giustizia.

The Greek Interpreter, settembre 1893

Finalmente, abbiamo notizie dettagliate sulla famiglia di Sherlock Holmes. I due amici sono impegnati in una discussione sull'ereditarietà:

The point under discussion was, how far any singular gift in an individual was due to his ancestry and how far to his own early training.
"In your own case,” said I, “from all that you have told me, it seems obvious that your faculty of observation and your peculiar facility for deduction are due to your own systematic training."

L'oggetto della discussione era fino a che punto le doti caratteristiche di un individuo fossero ataviche e quanto dovute alla sua formazione.
"Nel vostro caso", dissi, "da ciò che mi avete detto, sembra ovvio che la vostra facoltà di analisi e la vostra peculiare capacità di deduzione siano dovute a una formazione sistematica."

(p. 373)

Sembra che, per una volta Holmes dia ragione a Watson; la sua è una banale famiglia di gentiluomini di campagna:

"My ancestors were country squires, who appear to have led much the same life as is natural to their class."

"I miei avi erano gentiluomini di campagna, che hanno condotto più o meno una vita consona al loro ceto."

(ib.)

la sola che potrebbe giustificare, in qualche modo, la sua genialità è la nonna francese, sorella di un pittore, che gli potrebbe aver trasmesso qualche speciale gene artistico:

"But, none the less, my turn that way is in my veins, and may have come with my grandmother, who was the sister of Vernet, the French artist. Art in the blood is liable to take the strangest forms."

"Nondimeno potrei aver ereditato le mie capacità da mia nonna, che era la sorella di Vernet, l'artista francese. L'arte può trasmettersi nelle forme più bizzarre."

(ib.)

Holmes ammette che anche Mycroft, suo fratello maggiore, possiede le medesime qualità mentali, ancor più sviluppate:

"Because my brother Mycroft possesses it in a larger degree than I do … Seven years my senior ... If the art of the detective began and ended in reasoning from an arm-chair, my brother would be the greatest criminal agent that ever lived. But he has no ambition and no energy. He will not even go out of his way to verify his own solution, and would rather be considered wrong than take the trouble to prove himself right. Again and again I have taken a problem to him, and have received an explanation which has afterwards proved to be the correct one. And yet he was absolutely incapable of working out the practical points which must be gone into before a case could be laid before a judge or jury ... He has an extraordinary faculty for figures, and audits the books in some of the government departments. Mycroft lodges in Pall Mall, and he walks round the corner into Whitehall every morning and back every evening. From year’s end to year’s end he takes no other exercise, and is seen nowhere else, except only in the Diogenes Club."

"Perché mio fratello Mycroft le possiede molto più di me ... è maggiore di sette anni ... l'arte del detective iniziasse e finisse ragionando in poltrona mio ​​fratello sarebbe il più grande criminologo di tutti i tempi, ma manca di ambizione ed energia. Non muoverebbe mai un dito per verificare la propria ipotesi, piuttosto che prendersi la briga di dimostrare di aver ragione ammetterebbe di avere torto. Più di una volta gli ho sottoposto un problema e lui mi ha dato una soluzione che in seguito si è rivelata esatta, eppure è assolutamente incapace di elaborare gli elementi pratici da approfondire per portare il caso in tribunale ... Ha straordinarie facoltà matematiche e si occupa della revisione contabile di alcuni dicasteri governativi. Mycroft abita a Pall Mall, ogni mattina gira l'angolo per recarsi a Whitehall e la sera torna indietro. Da anni questo è l'unico moto che fa. Non lo si vede da nessun'altra parte se non al Diogenes Club."

(ib.)

In queste poche righe c'è tutta l'essenza di Mycroft, che comparirà ancora, coerente (e non è poco) con la prima apparizione. Mycroft è grasso tanto quanto il fratello è allampanato:

Mycroft Holmes was a much larger and stouter man than Sherlock. His body was absolutely corpulent, but his face, though massive, had preserved something of the sharpness of expression which was so remarkable in that of his brother. His eyes, which were of a peculiarly light, watery gray, seemed to always retain that far-away, introspective look which I had only observed in Sherlock’s when he was exerting his full powers.

Mycroft Holmes era molto più grosso e robusto di Sherlock. Si poteva dire decisamente grasso, ma il suo viso, sebbene massiccio, aveva la stessa espressione acuta di suo fratello. Gli occhi, di un grigio acquoso particolarmente chiaro, sembravano conservare sempre quello sguardo distante e introspettivo che avevo notato solo in Sherlock quando esercitava al massimo le proprie capacità.

(p. 374)

E questo è il suo club, che sarà riesumato spessissimo dagli epigoni:

"The Diogenes Club is the queerest club in London, and Mycroft one of the queerest men. He’s always there from quarter to five to twenty to eight … There are many men in London, you know, who, some from shyness, some from misanthropy, have no wish for the company of their fellows. Yet they are not averse to comfortable chairs and the latest periodicals. It is for the convenience of these that the Diogenes Club was started, and it now contains the most unsociable and unclubable men in town. No member is permitted to take the least notice of any other one. Save in the Stranger’s Room, no talking is, under any circumstances, allowed, and three offences, if brought to the notice of the committee, render the talker liable to expulsion. My brother was one of the founders, and I have myself found it a very soothing atmosphere."

"Il Diogenes Club è il circolo più singolare di Londra e Mycroft uno dei suoi soci più singolari. Lo si può trovare sempre lì dalle cinque alle sette e quaranta ... A Londra ci sono molti individui che, chi per timidezza, altri per misantropia, non desiderano la compagnia dei loro simili, tuttavia non disprezzano le poltrone comode e i periodici freschi di stampa. È per loro che è stato fondato il Diogenes Club, che conta gli uomini più asociali e misantropi della città. Nessuno dei membri è autorizzato a prestare la minima attenzione agli altri. Non è permesso parlare in nessuna circostanza tranne che nella stanza degli ospiti e tre infrazioni possono significare l'espulsione, se il comitato direttivo ne venisse a conoscenza. Mio fratello è stato uno dei fondatori. Io stesso trovo che vi sia un'atmosfera molto rilassante."

(pp. 373-374)

Mycroft ha una mente superiore a quella del fratello, ma è pigro e quando c'è da spostarsi richiede l'intervento di Sherlock, come in questo caso. Un suo conoscente, Mr. Melas, che lavora come interprete, una notte riceve la visita di un certo Harold Latimer, che lo conduce in una carrozza coi vetri oscurati in una casa per fare da interprete a un tale Kratides, tenuto prigioniero e chiaramente torturato per convincerlo a firmare un documento di rinuncia ai suoi beni e a quelli di sua sorella Sophia, che Latimer ha sedotto. Ovviamente Melas viene minacciato delle peggiori rappresaglie qualora avesse fatto cenno a chiunque della sua esperienza; invece si confida con Mycroft che decide di mettere un annuncio sul giornale per rintracciare la giovane Sophy, col prevedibile risultato di far rapire Melas una seconda volta. I due Holmes riescono a trovare la casa di Latimer e salvare in extremis l'interprete, mentre Kratides muore a causa dei maltrattamenti subiti. Latimer e il suo complice riescono a fuggire insieme a Sophia. Qualche tempo dopo Holmes viene a sapere che i due uomini sono stati trovati morti in Ungheria.

Al contrario di alcune successive trasposizioni (mi riferisco in particolare alla serie televisiva Sherlock, di Moffat e Gatiss) si vedrà anche in seguito che non c'è conflittualità fra gli Holmes; i loro rapporti si possono definire fraterni.

The Naval Treaty, ottobre - novembre 1893

Il caso di The Naval Treaty, ottobre - novembre 1893, viene portato all'attenzione di Holmes da Watson il quale riceve una richiesta di aiuto da un vecchio compagno di scuola. Watson si reca a Baker Street e trova Holmes impegnato in uno dei suoi esperimenti chimici, mentre lo aspetta, si serve del tabacco che Holmes tiene in una pantofola persiana, come era stato detto in Musgrave per censurare il suo estremo disordine; in realtà, dunque, il tabacco non stava lì per via del disordine, ma perché è la sua tabacchiera:

"I will be at your service in an instant, Watson. You will find tobacco in the Persian slipper."

“Sarò da voi in un istante, Watson. Troverete il tabacco nella pantofola persiana.”

(p. 386)

Deluso dal suo esperimento, a Holmes non resta che sperare nelle doti iettatorie di Watson e lo appella scherzosamente "stormy petrel" come aveva definito di se stesso in The Reigate squires:

“You’ve got something better, I fancy. You are the stormy petrel of crime, Watson. What is it?”

"Spero che abbiate qualcosa di meglio. Siete l’uccello del malaugurio del crimine, Watson. Che cos'è?"

(ib.)

La lettera che Watson aveva ricevuto è di un compagno d'infanzia, Percy Phelps, che ricopre un ruolo di rilievo al Foreign Office, anche perché suo zio è un importante membro del Gabinetto. Proprio lo zio gli consegna un delicatissimo documento da copiare. Percy ci lavora ben oltre il suo orario di ufficio; sentendosi assonnato, si allontana per chiedere un caffè al portiere e quando torna il documento è sparito.

Watson e Holmes trovano Percy ammalato, assistito dalla fidanzata Annie e dal cognato, Joseph Harrison. Quando i due vecchi compagni s'incontrano abbiamo la certezza che Watson ha i baffi, vero è che lo hanno sempre rappresentato baffuto, ma qui si dice esplicitamente:

"How are you, Watson?” said he, cordially. “I should never have known you under that moustache."

“Come stai, Watson?" disse, cordialmente. "Non ti avrei mai riconosciuto con quei baffi."

(ib.)

Il primo sopralluogo non dà grandi risultati, perciò i due amici tornano a Londra. Quando Watson accenna alla possibilità di dedicarsi ai suoi malati, Holmes si dimostra irragionevolmente permaloso:

“My practice—” I began.

“Oh, if you find your own cases more interesting than mine—” said Holmes, with some asperity.

“I was going to say that my practice could get along very well for a day or two, since it is the slackest time in the year.”

“Excellent,” said he, recovering his good-humor. “Then we’ll look into this matter together"

"I miei pazienti ... " iniziai.

"Oh, se trovate i vostri casi più interessanti dei miei ..." disse Holmes, con una certa acidità.

"Stavo per dire che i miei pazienti possono attendere per un giorno o due, visto che è il periodo più tranquillo dell'anno."

"Eccellente", disse, riacquistando il suo buonumore. "Allora esamineremo insieme la questione."

(p. 391)

Inutile dire che Watson avrebbe avuto ragione a preoccuparsi più dei suoi pazienti che degli strampalati casi di Sherlock Holmes.

L'assoluta mancanza di indizi fa perdere un po' di tempo a Holmes che prima indaga sull'usciere e sua moglie, poi sullo zio di Percy, ma quando un uomo armato di coltello cerca di introdursi nella camera del malato, dà istruzioni apparentemente incongrue: fa partire il convalescente per Londra assieme a Watson e chiede ad Annie di non muoversi dalla stanza per nessun motivo fino a sera. Una volta andata a letto la ragazza, Holmes si nasconde per osservare cosa succederà nella stanza del malato. Durante la notte Joseph entra di soppiatto e toglie il documento rubato dal nascondiglio; era stato lui a sottrarlo e a nasconderlo nella propria stanza che, però, essendo al piano terreno, era diventata la stanza dove veniva curato Percy dopo la sua crisi. Harrison aveva perso somme ingenti giocando in borsa, perciò aveva pensato di vendere il prezioso documento alle spie.

Quando Holmes torna a Baker Street non dice subito di aver recuperato il documento, prima dà mostra della sua verve teatrale:

"There! there!” said Holmes, soothing, patting him upon the shoulder. “It was too bad to spring it on you like this, but Watson here will tell you that I never can resist a touch of the dramatic."

“Là! Là!" disse Holmes rassicurandolo, dandogli una pacca sulla spalla. "È stata una cattiveria tenervi sulle spine a questo modo, ma Watson può confermarvi che non riesco a resistere a un tocco di teatralità."

(p. 398)

nascondendo il documento sotto un coprivivande. Una sua osservazione casuale ci illumina sull'origne scozzese di Mrs. Hudson:

"Mrs. Hudson has risen to the occasion,” said Holmes, uncovering a dish of curried chicken. “Her cuisine is a little limited, but she has as good an idea of breakfast as a Scotch-woman."

“La signora Hudson ha superato se stessa", disse Holmes, scoprendo un piatto di pollo al curry. "La sua cucina è un po' limitata, ma sa come si prepara una colazione, da buona scozzese."

(p. 397)

Infine, continuiamo a rimanere perplessi, come già in The resident patient, sulla - abbiamo motivo di pensare - millantata campagna indiana di Watson. Quando torna a Londra con Percy, per farlo svagare comincia a raccontargli un sacco di aneddoti sull'Afghanistan e l'India:

But it was a weary day for me. Phelps was still weak after his long illness, and his misfortune made him querulous and nervous. In vain I endeavored to interest him in Afghanistan, in India, in social questions, in anything which might take his mind out of the groove.

Ma fu una giornata faticosa per me. Phelps era ancora debole dopo la sua lunga malattia e la sua disavventura lo rendeva irritato e nervoso. Invano cercai di interessarlo con le mie avventure in Afghanistan, in India o parlando di fatti di attualità; la sua mente era comunque altrove.

(p. 396)

Non lo avevamo segnalato, ma anche in S4 aveva deliziato Mary con le sue avventure indiane. Ma se è stato ferito quasi subito e ha passato tutto il tempo in ospedale, prima per la ferita, poi per la febbre enterica, cosa mai potrebbe raccontare sull'India? Ci credo che Percy non lo sta ad ascoltare.

The Final Problem, dicembre 1893

E eccoci a The Final Problem, il caso che avrebbe dovuto sancire la morte del grande detective e la definitiva fine delle pubblicazioni mensili.

Che Conan Doyle fosse stanco del suo celeberrimo personaggio e che gli sarebbe piaciuto dedicarsi a qualcosa di più importante e migliore è noto, inutile soffermarci; vediamo come sceglie di far morire il suo eroe.

Watson inizia il racconto dicendo che non avrebbe voluto narrare un evento così doloroso, ma il fratello di James Moriarty, il colonnello James Moriarty, difende la memoria del congiunto:

My hand has been forced, however, by the recent letters in which Colonel James Moriarty defends the memory of his brother, and I have no choice but to lay the facts before the public exactly as they occurred. I alone know the absolute truth of the matter, and I am satisfied that the time has come when no good purpose is to be served by its suppression.

La mia mano è stata forzata dalle recenti lettere con le quali il colonnello Moriarty difende la memoria di suo fratello, così non ho altra scelta che esporre pubblicamente i fatti così come sono accaduti. Solo io conosco tutta la verità e sono convinto che sia giunto il momento in cui nessun proposito, per buono che sia, debba nasconderla.

(p. 403)

Gli Holmes si sono scatenati a battezzare i figli coi nomi più bizzarri; Mycroft, Sherlock, nella famiglia Moriarty, invece, molto più pragmaticamente, chiamano tutti i figli con lo stesso nome[3]. Immaginiamo una serata a casa Moriarty. Il padre, James Senior, torna a casa dopo una dura giornata di lavoro e chiede: "È tornato James?" "Macché," risponde la moglie "sempre in giro a bighellonare; bisognerà che tu gli dia una bella lavata di capo a quello scapestrato." "E James?" chiede ancora il padre. "James è in camera sua," risponde confortata la brava donna "sempre a studiare. Diventerà un scienziato!"

Lasciamo perdere e torniamo a noi.

Approfondiremo la figura del professor (e non del colonnello) James Moriarty in 2.10., per ora ci basti sapere che è la mente di ogni impresa criminale, è "il Napoleone del crimine" e pari a Holmes in intelligenza. Fra i due è in corso una lotta sotterranea senza quartiere; Holmes lo annuncia all'ignaro Watson una sera che lo va a trovare quando Mary è, come sempre, provvidenzialmente altrove.

Per liberarsi di Moriarty Holmes escogita un piano da vilcoyote e gli tende una macchinosissima trappola che lo farà arrestare immancabilmente il lunedì successivo. Nel frattempo, per evitare gli inevitabili attentati alla sua vita, decide di cambiare aria; si recherà in continente in compagnia di Watson fino al giorno dell'arresto, quindi tornerà a pericolo cessato.

Per poter partire inosservato, Holmes ricorre all'ennesimo travestimento. Per la seconda volta si veste da prete; la prima volta, in Uno scandalo in Boemia, era un mite pastore nonconformista, quindi protestante, anche se non anglicano, stavolta è un prete italiano, quindi cattolico, che fa un sacco di baccano perché non s'intende col facchino.

Quando, in treno, Holmes parla con la sua voce per farsi riconoscere dall'amico:

I turned in uncontrollable astonishment.

Mi voltai con incontrollabile stupore.

(p. 407)

È per quello che vogliamo bene a Watson; Holmes si è travestito decine di volte e mai come in questa occasione ne avrebbe ben d'onde; senza essere né Holmes, né Moriarty qualsiasi lettore capisce immediatamente che il prete che sta schiamazzando col facchino non può essere che Holmes, e invece il buon Watson è incontrollabilmente stupito. Si comincia a capire perché Holmes ci tenga tanto alla sua presenza, dove lo trova un altro che gli dia tanta soddisfazione?

Comunque, nonostante il travestimento, solo per un pelo i due amici riescono a sfuggire a Moriarty, che arriva di persona alla stazione sbracciandosi e  gridando per fermare il treno. Immediatamente Holmes dà la colpa a Watson:

"You could not have made any slip in coming?"

"Siete sicuro di non aver commesso una sbadataggine nel venire qua?"

(ib.)

in realtà ci sembra molto più probabile che travestirsi da prete cattolico in un paese anglicano e mettersi a sbraitare in italiano col facchino non sia il modo migliore di passare inosservato. Poi Holmes dovrebbe saper bene che Moriarty non è Watson e avrebbe dovuto anche ricordare che la prima volta che si era travestito da prete lo aveva riconosciuto perfino Irene Adler, che era solo una donna, figuriamoci un grande matematico - uomo.

Dunque i due devono cambiare itinerario e Holmes decide di arrivare in Svizzera facendo un lungo giro panoramico. Il fatidico lunedì telegrafa a Scotland Yard per avere notizie dell'arresto ma, prevedibilmente, Moriarty è sfuggito alla cattura, della quale peraltro era perfettamente al corrente; praticamente prendono tutti fuorché lui, che se la batte facendo anche "Beep! Beep!":

"They have secured the whole gang with the exception of him. He has given them the slip. Of course, when I had left the country there was no one to cope with him."

"Hanno arrestato l'intera banda eccetto lui. Gli è sgusciato dalle mani. Per forza, se non ci sono io non c'è nessuno in grado di tenergli testa."  

(p. 408)

e segue il detective in Europa. A questo punto Holmes si preoccupa per l'amico e gli consiglia di tornare dai suoi pazienti:

"I think that you had better return to England, Watson ... Because you will find me a dangerous companion now. This man’s occupation is gone. He is lost if he returns to London. If I read his character right he will devote his whole energies to revenging himself upon me. He said as much in our short interview, and I fancy that he meant it. I should certainly recommend you to return to your practice.”

"Temo che fareste meglio a tornare in Inghilterra, Watson ... Perché ora sono diventato una compagnia pericolosa. Quell'uomo ha perso tutto. Se torna a Londra è spacciato. Se lo conosco bene, farà di tutto per vendicarsi di me. Durante la nostra breve conversazione me lo ha detto chiaramente e immagino che non scherzasse. Vi consiglio di tornare dai vostri malati."

(p. 408)

Curiosamente a Holmes non viene in mente di dire "Sei in pericolo, torna da tua moglie"; e questo è abbastanza strano, anche perché nel suo biglietto di commiato non dimentica di porgere i suoi omaggi a Mrs. Watson:

Pray give my greetings to Mrs. Watson.

Vi prego di porgere i miei omaggi alla signora Watson.

(p. 410)

sembrerebbe più un lapsus.

Comunque Sherlock Holmes sente vicina la sua fine, o meglio, Conan Doyle anela alla fine di Holmes, in un modo o nell'altro:

"Your memoirs will draw to an end, Watson, upon the day that I crown my career by the capture or extinction of the most dangerous and capable criminal in Europe."

"Le vostre memorie finiranno, Watson, il giorno in cui coronerò la mia carriera con la cattura o la morte del criminale più pericoloso e brillante d'Europa."

(p. 408)

che sia perché dopo aver eliminato Moriarty si sentirà appagato e si ritirerà, sia che presentisse la sua morte, le memorie di Watson finiranno una buona volta.

Il 3 maggio, ossia un mese prima di essere partiti da Londra, arrivano all'Englischer Hof di Meiringen:

It was on the third of May that we reached the little village of Meiringen, where we put up at the Englischer Hof, then kept by Peter Steiler the elder. ... At his advice, on the afternoon of the fourth we set off together, with the intention of crossing the hills and spending the night at the hamlet of Rosenlaui. We had strict injunctions, however, on no account to pass the falls of Reichenbach, which are about halfway up the hill, without making a small detour to see them.

Il 3 di maggio raggiungemmo il villaggio di Meiringen, dove ci fermammo all'Englischer Hof, allora gestito da Peter Steiler padre ... SuSu suo consiglio, il pomeriggio del 4 ci incamminammo per attraversare le colline e passare la notte nel borgo di Rosenlaui. Ci aveva raccomandato però di non oltrepassare le cascate di Reichenbach, che si trovano circa a metà salita, senza fare una piccola deviazione per vederle.

(p. 409)

dunque l'albergatore consiglia loro di visitare le maestose cascate di Reichenbach, eccone la descrizione:

It is, indeed, a fearful place. The torrent, swollen by the melting snow, plunges into a tremendous abyss, from which the spray rolls up like the smoke from a burning house. The shaft into which the river hurls itself is an immense chasm, lined by glistening coal-black rock, and narrowing into a creaming, boiling pit of incalculable depth, which brims over and shoots the stream onward over its jagged lip. The long sweep of green water roaring forever down, and the thick flickering curtain of spray hissing forever upward, turn a man giddy with their constant whirl and clamor. We stood near the edge peering down at the gleam of the breaking water far below us against the black rocks, and listening to the half-human shout which came booming up with the spray out of the abyss.

È davvero un luogo spaventoso. Il torrente, rigonfiato dal disgelo, precipita in un tremendo abisso, dal quale gli spruzzi s'innalzano come il fumo da una casa in fiamme. La cascata in cui si getta il fiume è un immenso abisso, delimitato da una scintillante roccia nera come il carbone, che si restringe in una bolgia densa e bollente di incalcolabile profondità, che trabocca e fa debordare il rio fuori dalle sue sponde frastagliate. La lunga rapida di acqua verde che ruggisce incessantemente verso il basso e la spessa cortina di spruzzi che sibilano verso l'alto, stordiscono col loro continuo fragoroso vorticare. Ci fermammo vicini al bordo a guardare il luccichio dell'acqua che si infrangeva molto al di sotto di noi contro le rocce nere, ascoltando il grido quasi umano che saliva rimbombando con la spuma dall'abisso.

(ib.)

Questa vivida rappresentazione è dovuta al fatto che Conan Doyle conosceva molto bene le cascate di Reichenbah. Si era recato in Svizzera proprio nel 1893 per un ciclo di conferenze tenute a Lucerna, ne aveva approfittato per una breve vacanza sulle Alpi e sicuramente aveva percorso, poche settimane prima di stendere il racconto, lo stesso sentiero che avrebbe portato Holmes verso il duello finale col suo mortale nemico.

Mentre i due amici percorrono il sentiero che li mena alle cascate, arriva un ragazzo con un messaggio per Watson:

.. a Swiss lad come running along it with a letter in his hand. It bore the mark of the hotel which we had just left, and was addressed to me by the landlord. It appeared that within a very few minutes of our leaving, an English lady had arrived who was in the last stage of consumption. She had wintered at Davos Platz, and was journeying now to join her friends at Lucerne, when a sudden hemorrhage had overtaken her. It was thought that she could hardly live a few hours, but it would be a great consolation to her to see an English doctor, and, if I would only return, etc.

... vedemmo un ragazzo svizzero correrci incontro con una lettera in mano. Aveva il sigillo dell'hotel che avevamo appena lasciato e era indirizzato a me dal padrone dell'albergo. Pare che poco dopo la nostra partenza fosse arrivata una signora inglese all'ultimo stadio della tubercolosi. Aveva passato l'inverno a Davos Platz e era in viaggio per raggiungere i suoi amici a Lucerna, quando l'aveva colpita un'emorragia improvvisa. Era probabile che non sopravvivesse che poche ore, ma per lei sarebbe stato un gran sollievo avere accanto a sé un medico inglese, così, se fossi stato tanto gentile da tornare, ecc.

(ib.)

Detesto mescolare il testo narrativo alla vita dell'autore, ma anche in questo caso c'è un nesso autobiografico: Louisa Hawkins, la prima la moglie di Conan Doyle, soffriva di tubercolosi e, pochi mesi dopo il suo primo viaggio in Svizzera, lo scrittore tornò con la moglie proprio a Davos (dove si svolge anche Der Zauberberg di Thomas Mann, ma questa è un'altra storia) per cercare di alleviarne le sofferenze. Louisa morì nel 1906, ma c'è chi potrebbe pensare che Conan Doyle anelasse ad accelerarne la fine. Se ci aggiungiamo anche il lapsus di Holmes cui abbiamo accennato poco fa, nasce il sospetto che Conan Doyle si fosse stancato tanto di Louisa quanto di Holmes.

Watson, arrivato all'albergo, scopre che si trattava di un trucco, allora torna trafelato alle cascate, ma trova solo un biglietto di Holmes che spiega come sia indispensabile chiudere una volta per tutte la carriera di Moriarty, anche a costo della propria vita. Tutto lascia intendere che i due si siano avvinghiati in un duello mortale, precipitando entrambi nella cascate:

An examination by experts leaves little doubt that a personal contest between the two men ended, as it could hardly fail to end in such a situation, in their reeling over, locked in each other’s arms.

Un sopralluogo da parte degli esperti dette adito a pochi dubbi; i due avevano lottato fra loro e, come era inevitabile in quella circostanza, erano barcollati entrambi sul bordo fino a precipitare ancora avvinghiati l'uno all'altro.

(p. 410)

Dunque il 4 maggio 1891 Sherlock Holmes muore o meglio:

As I turned away I saw Holmes, with his back against a rock and his arms folded, gazing down at the rush of the waters. It was the last that I was ever destined to see of him in this world.

Mi voltai e vidi Holmes appoggiato a una roccia a braccia conserte che osservava scorrere le acque. Era l'ultima volta che lo avrei visto in questo mondo.

(p. 409)

La morte di Holmes scatenò un putiferio. Migliaia di lettori portarono la fascia nera al braccio in segno di lutto, altri inviarono lettere di insulti a Conan Doyle; le proteste furono innumerabili, ma Conan Doyle rimase fermo nel suo proposito. Eppure neanche sarebbe stato essenziale far tornare il detective in carne e ossa, sarebbe bastato che Watson di tanto in tanto continuasse a sfogliare i suoi capienti taccuini; d'altronde The hound of the Baskervilles precede di un anno The Adventure of the Empty House, che segna il ritorno di Holmes, ma i lettori pretendevano Holmes vivo e vegeto, non un fantasma. È anzi probabile che un numero non irrilevante di lettori lo credesse un essere reale. Lo Strand Magazine riceveva lettere che volevano sapere se Holmes esistesse veramente e la rivista, con classico humor inglese, rispondeva che non avevano avuto il piacere di fare la sua conoscenza, ma se avessero avuto un mistero da risolvere si sarebbero senz'altro rivolti a lui.

Per avere un’idea di quanto Sherlock Holmes si fosse ormai reificato, basti pensare che la stessa Scotland Yard, non potendo come Lestrade rivolgersi all'originale, chiese a Conan Doyle di dare una mano per risolvere alcuni casi particolarmente complessi, ma all'atto pratico lo scrittore non fece una figura migliore di quella di Watson. Secondo me nemmeno i funzionari di Scotland Yard dettero mostra di brillare per il loro buon senso, anzi: "Più cretini di così si muore", direi con Petrolini.


[1] Qualcuno forse si chiederà come sia possibile che l'ombra di un albero cada esattamente nello stesso punto di duecento anni prima. Ebbene, anche questa volta Holmes non sbaglia: trattandosi di alberi secolari, la loro altezza non può differire in maniera determinante nel corso di due secoli: " ... un albero può crescere velocemente in altezza, magari semplicemente per cercare la luce ... La larghezza di un fusto ... ci può dare utili indicazioni circa la sua età, e tanto maggiore sarà la sua circonferenza, tanto maggiore sarà la sua età, mentre un albero molto alto non è assolutamente detto che sia un albero molto vecchio, anzi, il più delle volte accade il contrario perché un albero giovane cresce molto in fretta in altezza, ma con l'andar del tempo può perdere gli apici e crescere solo in volume (reiterazione e regressione della chioma)." questo è quanto scrive Andrea Maroè, un tree climber e godibilissimo autore friulano che ritengo molto affidabile; questo il link dell'articolo: apri articolo

[2] Si tratta della procellaria, un uccello marino la cui vista, secondo la superstizione inglese, presagisce guai, un uccello del malaugurio, diremmo noi.

[3]Lo so che nessuno ci crederà, ma giuro che a Capoliveri, Isola d'Elba, vivono due fratelli che si chiamano entrambi Renzo. Questa è la storia, così come me l'hanno raccontata. Renzo era il primogenito; quando nacque il secondo figlio, il padre pensò bene di festeggiare, abbastanza a lungo da ubriacarsi; poi andò all'anagrafe a registrare il nuovo nato. L'impiegato comunale chiese: "Allora, come si chiama suo figlio?" "Renzo!" rispose prontamente l'uomo.