Il positivismo

Per quanto ormai il positivismo sia materia nota, ci sembra opportuno rammentare alcune cose per non dover puntualizzare ogni volta il motivo delle nostre affermazioni.

Innanzitutto ricordiamo che un positivista non è uno che ha una visione rosea della vita, poiché la parola deriva dal latino "positum" ossia dal verbo "ponere", ovvero "ciò che è posto, fondato su". A enunciare i cinque punti fondamentali del positivismo fu il filosofo francese Auguste Comte e li possiamo riassumere così:

1. il reale vs il chimerico, ovvero la ricerca di fatti valutabili con la propria intelligenza contro le teorie non sperimentabili;

2. l'utile vs l'inutile, ovvero la speculazione volta a un miglioramento, contro la speculazione sterile;

3. la certezza vs l'indecisione, quindi la ricerca di elementi certi, contro il dubbio speculativo;

4. il preciso vs il vago, ossia arrivare, attraverso i fenomeni, a un grado ottimale di precisione, contro l'accettazione passiva di una presunta autorità morale o soprannaturale;

5. il positivo vs il negativo, ossia organizzare il pensiero e non distruggerlo.

Di fatto il pensiero positivista è teso ad applicare il metodo scientifico a qualsiasi campo della conoscenza umana. Si sviluppò particolarmente dopo la fine delle ultime grandi guerre di metà Ottocento, quella di Crimea e quella franco-prussiana, quando iniziò un periodo di relativa pace che favorì il progresso scientifico e quindi industriale e la colonizzazione di Africa e Asia da parte delle potenze europee. Fu dunque il pensiero dominante della borghesia industriale e perciò ebbe particolare fortuna proprio nel Regno Unito.

Se l'origine del positivismo, tradizionalmente, viene fatta coincidere con le teorie darwiniane, il Positivismo in criminologia, convenzionalmente, viene fatto nascere nell'anno 1876, data di pubblicazione di L'uomo delinquente, di Cesare Lombroso. Sì, quello delle assurde teorie della fisiognomica. Strano? no.

Se, invece di parlarne a vanvera e dare per buone le stupidaggini che ne sono state dette, qualcuno si prendesse la briga di leggere L’uomo delinquente scoprirebbe un’opera brillante che identifica le vere cause della criminalità, che sono di natura squisitamente sociale. A Lombroso è venuta in mente un’unica bestialità, quella del criminale nato, e proprio quella è stata presa sul serio. Poi Lombroso ci ha preso gusto, il che non ci meraviglia più di tanto: è molto più facile dare la colpa alla fronte sfuggente o alla mancanza del lobo auricolare, piuttosto che risolvere problemi sociali dovuti a un sistema economico disumano che si stava consolidando proprio in quegli anni.

Tutta Europa fu fortemente influenzata dal positivismo e non è da escludere che il successo clamoroso di Holmes sia dovuto in parte anche alla fortuna che stava riscuotendo all’epoca.

Un classico personaggio positivista è il dottor Mortimer di Baskerville. Mortimer è il tipico medico di campagna che non sa che fare, quindi si mette a studiare i crani umani e trova interessante anche il cranio di Holmes:

"I had hardly expected so dolichocephalic a skull or such well-marked supra-orbital development. Would you have any objection to my running my finger along your parietal fissure? A cast of your skull, Sir, until the original is available, would be an ornament to any anthropological museum. It is not my intention to be fulsome, but I confess that I covet your skull."

"Non mi sarei mai aspettato un cranio così dolicocefalo o con uno sviluppo sopraorbitale così ben marcato. Avreste qualche obiezione a farmi toccare la vostra sutura parietale? Un calco del vostro cranio, signore, sarebbe un cimelio per qualsiasi museo antropologico, fino a quando l'originale non sarà disponibile, ovviamente. Non è mia intenzione esagerare, ma confesso di bramare il vostro teschio."

(p. 585)

Ne dà prova anche in un'altra occasione, quando Holmes lo stuzzica:

“I presume, Doctor, that you could tell the skull of a negro from that of an Esquimau?”

“Most certainly.”

“But how?”

“Because that is my special hobby. The differences are obvious. The supra-orbital crest, the facial angle, the maxillary curve, the—”

"Presumo, dottore, che voi sappiate distinguere il cranio di un negro da quello di un eschimese."

"Più che certo."

"Ma come?"

"Perché questo è la mia specialità. Le differenze sono evidenti. La cresta sopraorbitale, l'angolo facciale, la curva mascellare, il ... "

(p. 596)

e in altre occasioni che tralasciamo. Inoltre è un entusiasta di Bertillon:

"Recognizing, as I do, that you are the second highest expert in Europe—”

“Indeed, Sir! May I inquire who has the honour to be the first?” asked Holmes with some asperity.
 

“To the man of precisely scientific mind the work of Monsieur Bertillon must always appeal strongly.”
 

“Then had you not better consult him?”

“I said, Sir, to the precisely scientific mind. But as a practical man of affairs it is acknowledged that you stand alone."

"Poiché riconosco che siete il secondo esperto in materia d'Europa ..."

"Davvero, signore? Posso chiedere chi ha l'onore di essere il primo?" chiese Holmes con una certa stizza.

"Per chiunque abbia una mente rigorosamente scientifica, il lavoro di Monsieur Bertillon non ha rivali."

"Allora non fareste meglio a consultare lui?"

"Ho detto, signore, alla mente rigorosamente scientifica. Ma quanto alle questioni pratiche è noto che siete unico."

(p. 585)

Lombroso e Bertillon messi assieme, dunque un positivista puro; nonostante questo è incline a credere alla maledizione del demoniaco Cane dei Baskerville.

Difficile dire se sia strano o meno. Vero è che in piena epoca positivista, forse per reazione, fiorirono sette teosofiche ed esoteriche che di razionale avevano ben poco, fra le quali rammentiamo The Golden Dawn giusto perché fra gli adepti contò scrittori e artisti fra i quali il nome più illustre è quello di William Butler Yeats, ma ricordiamo anche che Lombroso e lo stesso Conan Doyle, che nei suoi scritti aderisce in pieno al positivismo, in età avanzata furono dediti allo spiritismo. Per noi è una contraddizione, ma allora la possibilità di dimostrare scientificamente l'esistenza di un mondo ulteriore, con foto o altri mezzi che la tecnica moderna metteva a disposizione, era congruente. Anche se la teoria della relatività era alle porte, il peso della religione era molto più cogente di oggi, quindi l'aldilà non era solo un espediente letterario o religioso e la possibilità di dimostrarlo scientificamente era perfettamente plausibile per un positivista.

Il dottor Watson spesso accenna alla forma del mento di alcuni personaggi; lo stesso Holmes, Jonathan Small, il re di Boemia, deducendo dalla forma prominente che si tratta di persone dotate di forte volontà, il cosiddetto "mento volitivo".

Anche Moriarty ha nozioni di frenologia:

"You have less frontal development that I should have expected."

"Avete uno sviluppo frontale inferiore a quanto mi sarei aspettato."

(p. 405)

Ma se c'è un personaggio positivista per eccellenza, quello è Sherlock Holmes.

Anche Holmes è entusiasta di Bertillon; in Naval treaty, esprime tutta la sua ammirazione per il criminologo francese:

"His conversation, I remember, was about the Bertillon system of measurements, and he expressed his enthusiastic admiration of the French savant."

"La sua conversazione, ricordo, riguardava il sistema di misurazione di Bertillon, ed esprimeva la sua entusiasta ammirazione per il dotto francese."

(p. 394)

Bertillon, per chi non lo ricordasse, era anche un noto antisemita e fu a causa delle sue analisi grafologiche errate che Dreyfuss fu ingiustamente condannato. Perché forse Bertillon sarà stato un grande criminologo, ma non un grafologo; un grafologo di prim'ordine è invece Holmes. Oggi giorno la grafologia è associata ad attività come la lettura della mano o delle foglie del tè, mentre nella seconda metà del XIX secolo godeva di grande prestigio, anche Lombroso scrisse un trattato di grafologia. Era convinzione comune che il carattere di una persona si esprimesse anche nel modo di tracciare il trattino della "t", il puntino sulle "i" o altre simili sciocchezze. Il più delle volte Holmes studia la grafia per sapere se a scrivere è un uomo o una donna, un vecchio o un giovane, come fa, p.e., in Naval treaty:

"But the writing is not his own.”

"Precisely. It is a woman’s.”

“A man’s surely,” I cried.

“No, a woman’s, and a woman of rare character."

"Ma non è la sua scrittura."

"Infatti. È una grafia femminile."

"Ma no, è di un uomo", esclamai.

"No, è di una donna e una donna di carattere raro."

(p. 386)

quando legge la lettera spedita dal vecchio compagno di Watson, impossibilitato a scrivere per via della sua malattia.

Ma l'esame grafologico può portare anche alla soluzione di un caso, come in The Reigate squires:

" … There is a further point, however, which is subtler and of greater interest. There is something in common between these hands. They belong to men who are blood-relatives. It may be most obvious to you in the Greek e’s, but to me there are many small points which indicate the same thing. I have no doubt at all that a family mannerism can be traced in these two specimens of writing. I am only, of course, giving you the leading results now of my examination of the paper. There were twenty-three other deductions which would be of more interest to experts than to you. They all tended to deepen the impression upon my mind that the Cunninghams, father and son, had written this letter ... "

"... C'è un altro punto, tuttavia, più sottile e di maggiore interesse. Fra queste due scritture ci sono molte similitudini. Appartengono a due consanguinei. A voi sembrerà ovvio per la "e" alla greca, ma per me ci sono molti altri piccoli particolari che lo confermano. Non ho alcun dubbio che ci sia un manierismo familiare in questi due campioni di scrittura. Naturalmente, sto solo evidenziando i risultati principali del mio esame di questo foglio. Se ne potrebbero dedurre altri ventitré, ma possono interessare più gli esperti che voi, e tutti gli indizi tendevano a confermarmi nel sospeto che  i Cunningham, padre e figlio, avessero scritto questa lettera ... "

(pp. 347-348)

Holmes però non si accontenta di usare il materiale altrui, anch'egli è il ragguardevolissimo autore di un gran numero di monografie. Watson accenna ad alcune opere, ma la mania del nostro detective di ordinare e catalogare praticamente tutto ne lascia supporre un numero sterminato. Accontentiamoci delle poche che conosciamo a scienza certa.

Si parte già dal primo romanzo, la monografia sulla cenere di sigaro:

Ecco il nuovo che avanza, Gregson e Lestrade sono tradizionalisti, Holmes applica la scienza al crimine, perciò ottiene risultati che ad altri possono sembrare miracolosi. Lo stesso Watson non ne comprende l'importanza:

“Yes, I have been guilty of several monographs. They are all upon technical subjects. Here, for example, is one ‘Upon the Distinction between the Ashes of the Various Tobaccoes.’ In it I enumerate a hundred and forty forms of cigar-, cigarette-, and pipe-tobacco, with colored plates illustrating the difference in the ash. It is a point which is continually turning up in criminal trials, and which is sometimes of supreme importance as a clue. If you can say definitely, for example, that some murder has been done by a man who was smoking an Indian lunkah, it obviously narrows your field of search. To the trained eye there is as much difference between the black ash of a Trichinopoly and the white fluff of bird’s-eye as there is between a cabbage and a potato.”
"You have an extraordinary genius for minutiae,” I remarked."

"Sì, sono responsabile di diverse monografie, tutte di argomenti tecnici. Qui, per esempio, ce ne è una Sulla classificazione delle ceneri dei vari tabacchi. In essa enumero centoquaranta tipi di sigaro, tabacco da sigaretta e da pipa, con tavole colorate che illustrano le differenze fra le ceneri. È un particolare che ricorre continuamente nei processi penali e che a volte è un indizio di estrema importanza. Se per esempio si può dire con certezza che un omicidio è stato commesso da un uomo che stava fumando una lunkah indiana, ovviamente si restringe il campo d'indagine. Fra la cenere nera di un Trichinopoli e la peluria bianca di un bird’s-eye, per un occhio esperto c'è la stessa differenza di quella fra un cavolo e una patata."

"Avete uno straordinario  genio per le minuzie", osservai.

(p. 68)

Per Watson non si tratta che di minuzie, eppure il detective francese François Villard, grande ammiratore di Holmes, conscio della loro importanza, sta traducendo in francese le sue monografie:

"He has considerable gifts himself. He possesses two out of the three qualities necessary for the ideal detective. He has the power of observation and that of deduction. He is only wanting in knowledge; and that may come in time. He is now translating my small works into French."

"Anche lui ha doti notevoli. Possiede due delle tre qualità necessarie dell'investigatore ideale. Ha il potere dell'osservazione e quello della deduzione. Gli manca solo la cultura, ma quella col tempo si fa. Ora sta traducendo i miei lavoretti in francese."

(ib.)

Holmes ne colleziona, perfino su soggetti apparentemente alieni alla criminologia come questa sulla pesca d'altura, che Watson trova mentre cerca il dossier su Irene Adler:

In this case I found her biography sandwiched in between that of a Hebrew rabbi and that of a staff-commander who had written a monograph upon the deep-sea fishes.

In questo caso, trovai la sua biografia fra quella di un rabbino e quella di un comandante di stato maggiore che aveva scritto una monografia sulla pesca d'altura.

(p. 126)

Comunque, la monografia sulle ceneri di tabacco gli deve essere venuta bene, perché la ritira fuori anche in The Boscombe Valley:

"He had stood behind that tree during the interview between the father and son. He had even smoked there. I found the ash of a cigar, which my special knowledge of tobacco ashes enables me to pronounce as an Indian cigar. I have, as you know, devoted some attention to this, and written a little monograph on the ashes of 140 different varieties of pipe, cigar, and cigarette tobacco. Having found the ash, I then looked round and discovered the stump among the moss where he had tossed it. It was an Indian cigar, of the variety which are rolled in Rotterdam."

"Era dietro quell'albero durante la discussione fra padre e figlio. Ha persino fumato; ho trovato la cenere di un sigaro che, grazie alla mia particolare competenza sulle ceneri di tabacco, ho potuto riconoscere come un sigaro indiano. Come sapete, mi sono dedicato a questo argomento e ho scritto una piccola monografia sulle ceneri di 140 diverse varietà di tabacco da pipa, sigaro e sigaretta. Dopo aver trovato la cenere, mi sono guardato intorno e ho scoperto dove lo aveva gettato. Era un sigaro indiano del tipo che viene confezionato a Rotterdam."

(p. 169)

Basta che un particolare lo incuriosisca e subito a Holmes scatta la molla che gli fa pensare a una nuova monografia, come in A case of identity dove esamina i caratteri della macchina da scrivere con la quale è stato redatto un messaggio alla sfortunata Mary Sutherland:

“And now I will show you what is really a very interesting study, Mr. Windibank,” Holmes continued. “I think of writing another little monograph some of these days on the typewriter and its relation to crime. It is a subject to which I have devoted some little attention. I have here four letters which purport to come from the missing man. They are all typewritten. In each case, not only are the ‘e’s’ slurred and the ‘r’s’ tailless, but you will observe, if you care to use my magnifying lens, that the fourteen other characteristics to which I have alluded are there as well.”

"E ora vi mostrerò uno studio veramente molto interessante, signor Windibank", continuò Holmes. "Credo che uno di questi giorni scriverò un'altra piccola monografia sulla macchina da scrivere e le sue relazioni col crimine. È un argomento che ha destato la mia attenzione. Ho qui quattro lettere spedite dall'uomo scomparso; sono tutte dattiloscritte. In ogni caso, non solo la "e" è velata e la "r" senza coda, ma come potete osservare con la mia lente d'ingrandimento, ci sono anche le altre quattordici caratteristiche a cui ho accennato."

(p. 157)

Della monografia sui codici abbiamo già parlato a lungo, introducendo Dancing men:

"I am fairly familiar with all forms of secret writings, and am myself the author of a trifling monograph upon the subject, in which I analyze one hundred and sixty separate ciphers."

"Mi sono familiari tutti i tipi di codici, io stesso sono autore di una banale monografia sull'argomento, in cui analizzo centosessanta cifrari differenti."

(p. 448)

Ma, senza soffermarci ogni volta, ecco l'elenco delle monografie scritte e da scrivere, riportate nel canone, molte delle quali abbiamo già segnalato:
siamo alla monografia n. 4. sulle impronte, scritta:

"Here is my monograph upon the tracing of footsteps, with some remarks upon the uses of plaster of Paris as a preserver of impresses."

"Ecco la mia monografia sul rilevamento delle impronte, con alcune osservazioni sugli usi del gesso da scultori per fissarle e conservarle."

(p. 68)

5. sulla forma delle mani, scritta:

"Here, too, is a curious little work upon the influence of a trade upon the form of the hand, with lithotypes of the hands of slaters, sailors, corkcutters, compositors, weavers, and diamond-polishers. That is a matter of great practical interest to the scientific detective,—especially in cases of unclaimed bodies, or in discovering the antecedents of criminals."

"Poi c'é questo curioso lavoretto sull'influenza di un mestiere sulla forma della mano, con litotipi delle mani di conciatetti, marinai, tagliatori di sughero, compositori, tessitori e tagliatori di diamanti. Tutto ciò è di grande interesse pratico per il detective scientifico, — specialmente nei casi di corpi non identificati o per scoprire i precedenti dei criminali."

(ib.)

6. sui tatuaggi, scritta:

"I have made a small study of tattoo marks and have even contributed to the literature of the subject. That trick of staining the fishes’ scales of a delicate pink is quite peculiar to China."

"Ho fatto un piccolo studio sui tatuaggi e ho anche contribuito alla letteratura sull'argomento. Il modo di colorare le squame dei pesci con quel rosa delicato è peculiare della Cina."

(p. 138)

7. sui manoscritti, scritta:

“It is an old manuscript.”

“Early eighteenth century, unless it is a forgery.”
 

“How can you say that, sir?”

“You have presented an inch or two of it to my examination all the time that you have been talking. It would be a poor expert who could not give the date of a document within a decade or so. You may possibly have read my little monograph upon the subject. I put that at 1730.”

"È un vecchio manoscritto. "

"Inizio diciottesimo secolo, a meno che non sia un falso."

"Come potete dirlo?"

"Ho potuto esaminare un paio di centimetri che avete lasciato scoperti mentre parlavate. Sarebbe un misero esperto chi non riuscisse a datarlo con unì'approssimazione di una decina di anni. Forse avete letto la mia piccola monografia sull'argomento. Lo daterei 1730."

(p. 586)

8. Sulle orecchie, scritta:

“As a medical man, you are aware, Watson, that there is no part of the body which varies so much as the human ear. Each ear is as a rule quite distinctive and differs from all other ones. In last year’s  Anthropological Journal you will find two short monographs from my pen upon the subject."

"Come medico, sapete bene, Watson, che non c'è parte del corpo più mutevole dell'orecchio umano. Ogni orecchio, di regola, ha caratteristiche proprie e differisce da tutti gli altri. Nell'Antropological Journal dello scorso anno troverete due brevi monografie di mia penna sull'argomento."

(p. 764)

9. Sui mottetti di Lasso, in fieri:

I remember that during the whole of that memorable day he lost himself in a monograph which he had undertaken upon the Polyphonic Motets of Lassus.

Ricordo che per il resto di quella memorabile giornata si perse in una monografia sui mottetti polifonici di Lasso della quale aveva iniziato la stesura.

(p. 796)

10. Sulle false malattie, da scrivere:

"Malingering is a subject upon which I have sometimes thought of writing a monograph. A little occasional talk about half-crowns, oysters, or any other extraneous subject produces a pleasing effect of delirium."

"La simulazione della malattia è un argomento su cui più volte ho pensato di scrivere una monografia. Sporadici cenni a mezze corone, ostriche o qualsiasi altro argomento incoerente produce un delizioso effetto di delirio."

(p. 807)

11. Sull'uso dei cani nelle indagini, da scrivere:

"I have serious thoughts of writing a small monograph upon the uses of dogs in the work of the detective."

"Ho serie intenzioni di scrivere una piccola monografia sull'uso dei cani nel lavoro del detective."

(p. 931)

12. Una volta finito di scrivere monografie su soggetti criminosi, ritiratosi nel Sussex ad allevare api, Holmes darà alle stampe un trattato di apicoltura che gabellerà per preziosi piani strategici alla spia tedesca Von Bork in His last bow:

Von Bork undid a winding of string and two wrappers of paper. Then he sat dazing for a moment in silent amazement at a small blue book which lay before him. Across the cover was printed in golden letters Practical Handbook of Bee Culture. Only for one instant did the master spy glare at this strangely irrelevant inscription. The next he was gripped at the back of his neck by a grasp of iron, and a chloroformed sponge was held in front of his writhing face.

Von Bork sciolse lo spago e svolse due imballi di carta. Poi rimase seduto per un momento in silenzio, stupito, fissando un piccolo libro blu sul quale stava scritto in lettere dorate Manuale pratico di apicoltura. Ma la grande spia poté appena dare un'occhiata a quella iscrizione stranamente irrilevante. Immediatamente fu afferrato alla nuca da una presa ferrea, mentre sul viso gli veniva tenuta una spugna inzuppata di cloroformio.

(p. 841)

In Baskerville c'è anche un altro accenno a una possibile monografia sui profumi:

"In doing so I held it within a few inches of my eyes, and was conscious of a faint smell of the scent known as white jessamine. There are seventy-five perfumes, which it is very necessary that a criminal expert should be able to distinguish from each other, and cases have more than once within my own experience depended upon their prompt recognition. The scent suggested the presence of a lady, and already my thoughts began to turn towards the Stapletons."

"Nel farlo l'ho dovuta tenere a pochi pollici dagli occhi e ho percepito un debole odore di profumo al gelsomino bianco. Ci sono settantacinque profumi che un esperto criminologo deve essere assolutamente in grado di distinguere e più di una volta, nella mia esperienza, ho risolto il caso grazie alla loro tempestiva identificazione. L'odore suggeriva la presenza diuna donna e già i miei pensieri cominciarono a rivolgersi verso gli Stapleton."

(p. 652)

In questo caso riteniamo più probabile che l'opera non sia di sua mano, ma che Holmes si sia servito di una monografia altrui, altrimenti non avrebbe perso l'occasione di pavoneggiarsi.

Infine, non sarà proprio la stessa cosa, ma ricordiamo che anche il crudele barone Gruner di The illustrious client teneva un libro con una sorta di monografia delle sue conquiste.

Non abbiamo nessuna prova che lo dimostri, ma questa ossessione catastale di catalogazione che oggi ci fa sorridere, probabilmente è stato uno dei punti di forza del successo di Sherlock Holmes.